Elezioni: per adesso trionfa l’astensionismo. La gente è stanca di questa politica

S’è svolta regolarmente la prima giornata di voto amministrativo in cui s’ è registrato un calo dell’affluenza. Tuttavia si tratta di un dato da prendere con la massima precauzione visto che si vota anche domani. Solo lunedì, alla chiusura dei seggi, si capirà quanto aver votato ad autunno, una novità rispetto ai frequenti test di primavera inoltrata, avrà influito sulla partecipazione. A mezzogiorno l’affluenza alle urne nei 1.153 centri chiamati al voto (il dato diffuso dal Viminale non tiene conto delle comunali in corso in Friuli Venezia Giulia) è stata del 12,67%. Alla precedenti elezioni, del 5 giugno 2016, nelle stesse realtà alla stessa ora aveva votato il 17,99%, ma come già ricordato quella volta si votò in un solo giorno. Intanto, questi i numeri di questa tornata elettorale: 12.147.040 sono gli italiani, divisi in 14.505 sezioni, chiamati alle urne oggi e domani per l’elezione diretta dei sindaci e dei consigli comunali e circoscrizionali. 1.192 i comuni interessati (1.154 nelle 15 regioni a statuto ordinario e 38 nella regione a statuto speciale del Friuli Venezia Giulia). Ma le sfide che contano di più sono quelle nei sei capoluoghi di regione – Bologna, Milano, Napoli, Roma, Torino e Trieste – quindi la partita delle Regionali in Calabria e due elezioni suppletive della Camera, nella XII circoscrizione Toscana (collegio uninominale 12 – Siena), dov’è candidato Enrico Letta, e nella circoscrizione XV Lazio 1 (collegio uninominale 11 – Roma – Quartiere Primavalle). I big hanno votato in mattinata: tutti hanno osservato la regola del silenzio, limitandosi al massimo a un appello sui social alla partecipazione, per scongiurare il rischio di affermazione del partito del non voto. Enrico Letta ha postato l’immagine di due dita incrociate, Giuseppe Conte, sempre sui social, ha esortato tutti a votare, ricordando che “il voto è il gesto più elementare e allo stesso tempo più decisivo di esercizio dei diritti democratici”, da compiere “con gioia”. Secondo Giorgia Meloni, “in un momento nel quale le nostre libertà e i nostri diritti vengono limitati, il voto rappresenta ancora di più la massima espressione democratica”. “Io ho fatto il mio dovere da cittadino, voi?”, conclude. Solo Silvio Berlusconi, dopo aver votato nel suo seggio milanese, s’è intrattenuto con i cronisti parlando di Quirinale, di federazione del centrodestra e auspicando primarie per la selezione futura dei candidati sindaci. Una tornata elettorale turbata dalla vicenda Fanpage, l’inchiesta giornalistica sui rapporti tra Fratelli d’Italia e ambienti dell’estremismo milanese. E anche oggi, di prima mattina, Giorgia Meloni, postando un video di sette minuti, è tornata ad attaccare la testata online, definendo il video “un linciaggio in contumacia”, tutto “studiato a tavolino”. Quindi, dopo aver ribadito la richiesta di vedere tutte le 100 ore del ‘girato’, ha avuto un duello con Corrado Formigli, conduttore della trasmissione Piazzapulita che qualche giorno fa aveva trasmesso la prima puntata dell’inchiesta. Proprio il giornalista ha invitato sia il direttore di Fanpage, sia Meloni, a confrontarsi nella prossima puntata del suo programma. Invito respinto al mittente dall’ex ministro della Gioventù: “Sarò lieta di accettare il tuo invito quando il direttore di Fanpage mi fornirà il girato delle 100 ore (come chiesto ufficialmente). Altrimenti forniscimelo tu: immagino – è la replica di Meloni – che prima di mandare in onda il video di 13 minuti realizzato da altri avrai controllato il materiale. O no?”. Anche il rogo che ha semidistrutto il ponte di ferro, sull’Ostiense a Roma, ha in qualche modo provocato commenti, a urne aperte. Sempre Meloni ha attaccato in un tweet solo la ministra dell’Interno e la sindaca uscente di Roma: “Sembrerebbe che l’incendio sia scoppiato in un accampamento abusivo. Una Nazione dove regna l’illegalità grazie al ministro Lamorgese. Roma nel degrado grazie alla giunta Raggi”.

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