Oggi veniva beatificato : San Giuseppe Vaz

San Giuseppe Vaz


Nome: San Giuseppe Vaz
Titolo: Missionario
Nascita: 21 aprile 1651, Sancoale, Goa
Morte: 16 gennaio 1711, Kandy, Sry Lanka
Ricorrenza: 16 gennaio
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Beatificazione:
21 gennaio 1995, Roma, papa Giovanni Paolo II
Canonizzazione:
14 gennaio 2015, Sri Lanka, papa Francesco
Giuseppe Vaz, nacque nel 1651 a Sancoale (Goa) da famiglia cattolica. Fin dalla giovinezza si distinse per il suo zelo evangelico. Le sue doti furono ripetutamente riconosciute da compagni e superiori, i quali gli affidarono ruoli di responsabilità. Viveva nell’India soggetta al cattolico Portogallo ma le vessazioni patite dai cattolici sotto il dominio Corona olandese nella vicina isola di Ceylon, l’odierno Sri Lanka, stimolavano il suo pensiero di partire in loro aiuto. In effetti la Corona non risparmiava mezzi per annichilire ogni parvenza di lealtà verso il Portogallo.

Presto il Beato Giuseppe chiese di essere liberato dalle sue responsabilità in India per poter recare sostegno ai cattolici dello Sri Lanka. Permesso accordato, arrivò nella penisola di Jaffna e resosi conto di persona della tragicità della situazione, fu subito costretto a nascondere alle autorità la sua identità di sacerdote cattolico.

Agendo sotto le spoglie di un mendicante o un santone indiano; si spostava frequentemente per sfuggire alla cattura, e riuscì a consolidare la fede dei cattolici. Le regioni centrali del paese, con capitale Kandy, costituivano un regno indipendente, libero dal controllo olandese. San Giuseppe decise di stabilire là il suo quartier generale, ma fu presto sospettato di essere una spia portoghese ed imprigionato. I cattolici, tuttavia, riuscirono ad avvicinarlo anche in prigione, e lui continuò il suo lavoro come San Paolo. Varie circostanze, alcune piuttosto miracolose, riuscirono a conquistargli il favore del sovrano. La libertà gli fu restituita.

I suoi superiori, conosciuto il successo della sua missione, gli mandarono rinforzi. Ci fu pure chi, da Roma, propose l’erezione della diocesi di Ceylon sotto la sua guida, come vescovo. Lui, tuttavia, li dissuase dal seguire tale progetto. Paradossalmente, la repressione olandese ha sortito in Sri Lanka risultati opposti a quelli sperati. L’eredità portoghese, legata a doppio filo con il cattolicesimo, resta profondamente innestata nella vita del paese, e non solo a livello religioso: il cibo, il modo di vestire, l’architettura abitativa, la musica, le abitudini quotidiane, addirittura il vocabolario delle lingue locali, portano segni evidenti del passaggio portoghese. Tali contributi sono stati saggiamente integrati nel patrimonio culturale locale, senza stridore né forzature. Della presenza olandese, lunga ed amministrativamente più capillare, restano invece pochissime vestigia.

Dopo la morte, la beatificazione di p. Giuseppe Vaz si arenò su questioni di formalità canoniche, e per vari decenni cadde nell’oblio. Fu solo in tempi recenti che i vescovi dello Sri Lanka ebbero successo: Papa Giovanni Paolo II lo proclamò beato il 21 gennaio 1995 a Colombo, nella terra che anche per merito suo continua a godere della presenza e dell’azione di un vibrante cattolicesimo. È stato canonizzato da Papa Francesco il 14 gennaio 2015 durante il suo viaggio apostolico nello Sri Lanka.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Kandy nello Sri Lanka, nell’Oceano Indiano, san Giuseppe Vaz, sacerdote della Congregazione dell’Oratorio: percorrendo con mirabile ardore faticosi sentieri tra i campi confermò instancabilmente nella fede i cattolici dispersi e nascosti, predicando con zelo il Vangelo della salvezza.

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