Se è vero quello che ha scritto la Gazzetta, le richieste di Insigne sono immorali

Premessa: non sta scritto da nessuna parte che quello che ha scritto Mimmo Malfitano sulla Gazzetta dello Sport sia vero. Ossia che la trattativa tra Insigne ed il Napoli si sia arenata difronte ad una richiesta di 7 milioni di “buonentrata” da parte del capitano azzurro. Non che Malfitano si sia inventato la cosa. Ma non essendo presente in prima persona al colloquio tra il procuratore del calciatore e il presidente la cosa gli è stata riferita. E chi gliel’ha riferita potrebbe aver detto una mezza verità. E’ bene sempre prendere con le molle le notizie di mercato: i giornalisti, per quanto grandi professionisti ed in buona fede che possano essere, riportano sempre quanto è stato loro riferito.

Detto questo, con tutto l’affetto possibile per Insigne, già dal mio punto di vista è folle un’offerta di 4,5 milioni l’anno per 5 anni (sempre che sia vera) per un calciatore che a fine stagione avrà 31 anni. In questo momento Insigne vale certamente quella cifra, magari anche di più. Ma tra due anni sarà lo stesso? E a fine contratto, quando di anni ne avrà 36?

Questo senza prendere in considerazione la richiesta di 7 milioni, assolutamente immorale, fuori dalle regole del calcio. Il Napoli, leggi De Laurentiis, ha sbagliato ad arrivare con un giocatore così importante a scadenza di contratto al compimento dei 31 anni. In linea di principio l’ideale è trovarsi in questa situazione con un calciatore di 33 anni. Adesso è tutto molto più difficile.

Più difficile per De Laurentiis, e per Insigne, ovviamente. Il calciatore è un professionista, sa che questo è il suo ultimo contratto importante. Deve monetizzarlo al massimo. Ma la società deve pensare a se stessa, il fatto che Lorenzo sia napoletano, sia il capitano, che sia la bandiera della squadra non ha alcuna importanza. Ognuno faccia le sue scelte, in libertà, seguendo i suo legittimi interessi. E che nessuno si permetta di dare del mercenario al ragazzo, e neanche di dire del “pappone” al presidente.

Si troverà un accordo? Difficile, ma non impossibile. Ma a questo punto è il giocatore, o per meglio dire il suo procuratore, che dovrà fare un passo indietro. La società ha offerto più del valore del calciatore per i prossimi 5 anni. Insigne ed il suo procuratore sono liberi di non accettare. Ma non possono pretendere di più.

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