Gazzetta dello Sport: ” Due storie incredibili s’ incrociano al Maradona ! “

Kvaratskhelia e Luis Diazsfida esotica al Maradona. L’edizione odierna della Gazzetta dello Sport si focalizza sulla sfida tra gli attaccanti: “Il calcio è pieno di storie di riscatto, che emozionano e sorprendono. Le loro, che nascono nelle periferie del pallone, ne fanno parte a buon diritto. Kvara da bambino ha conosciuto la tragedia della guerra. Quando aveva sette anni, nel 2008, la Russia occupava una città vicina alla sua Tiblisi. Mica facile giocare a pallone con l’eco delle bombe, col padre lontano, In Azerbaigian. Con un tocco d’incoscienza, unita a passione e talento, Khvicha è cresciuto e, guarda un po’, proprio in Russia ha cominciato a splendere prima di scappare da un altra guerra, quella tra Putin e l’Ucraina. L’infanzia di Luis Diaz è stata meno pericolosa, ma altrettanto dura. Per le origini e per il suo fisico. E’ nato a Barrancas, Colombia, dove quasi la metà della popolazione è della comunità indigena Wayuu, come lui. Povertà e isolamento. Luis ha imparato a dribblare e tenere la palla attaccata al piede perché ha cominciato facendo lo slalom tra i sassi. E ha imparato a soffrire perché, come un certo Messi, aveva un problema di crescita. A 17 anni, dice il suo scopritore, ne dimostrava 13. Ma era troppo bravo per non emergere col calcio invece di finire come quasi tutti i giovani di Barrancas a lavorare al Cerrejon, la più grande miniera di carbone a cielo aperto dell’America Latina. Al primo torneo indigeno, c’era Carlos Valderrama in tribuna, che ci ha messo un secondo per capire le potenzialità di questo piccolo indigeno. Da lì al Barranquilla e ai primi passi in Europa col Porto il passo è stato brev

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