Mal trattati: il nuovo libro di Annamaria Pisapia che racconta la colonizzazione del Sud Italia

Pochi anni dopo l’unità d’Italia, decine di milioni di persone partirono p’ ‘e terre assaje luntane, in cerca di una vita migliore, lasciando la loro terra, le loro radici, le loro case, i loro affetti. Abbandonati da quella che era diventata la loro nuova Patria, l’Italia, non restò loro che una sola via: emigrare. Di quella lacerante decisione, resta, nei loro discendenti, anche di terza generazione, la presenza di un dolore familiare, di cui ebbi prova nei racconti di alcuni italoamericani. Ma quasi nessuno di loro sa cosa o chi l’abbia provocato. Ne’ ipotizzerebbero mai che possa esserci un qualche nesso tra la lroo emigrazione e la massoneria. Tantomeno che nel dopoguerra di compì un secondo Risorgimento, il Piano Marshall prima, la Cassa del Mezzogiorno poi, furono le scure per il Sud. E l’emigrazione dei meridionali riprese con maggior vigore… verso il Nord

La miseria sembra essere l’unica ragione ad aver determinato una così sofferta decisione. E lo è. Ma partendo dall’assunto che nessun paese nasce sottosviluppato per volere divino, come gravato da un “peccato originale”, ne consegue che lo diventi sotto la spinta di azioni che lo rendano tale. Così si strutturano le colonie. In questo volume scoprirete come sia stato possibile, nel 1860, applicare questo metodo al Sud della Penisola italica. E cosa abbia la sostituzione del Regno delle Due Sicilie con una colonizzazione. Risulterà un viaggio verso la decolonizzazione, anche per gli italoamericani, in cui ogni tassello troverà la sua giusta collocazione come parte di una ricostruzione interiore.

 

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