Nuova Orchestra Scarlatti al Conservatorio: quando la musica diventa emozione

La musica deve innanzitutto regalare emozioni. Prima ancora di plaudire o meno grandi performance personali, un concerto va giudicato per l’emozione che ha saputo dare ai presenti. Sia esso un concerto rock, o di un’orchestra sinfonica.

Se partiamo da questo assunto quello di domenica sera al Conservatorio di San Pietro a Majella da parte della Nuova Orchestra Sinfonica Scarlatti è stato un trionfo. Lo si è percepito grazie all’attenzione del pubblico. Non si è sentito volare una mosca per oltre un’ora. Unica eccezione il boato finale, applausi convinti. In tanti hanno lasciato la sala col magone, dispiaciuti che il tutto fosse già finito.

Merito innanzitutto delle musiche scelte. Diciamo che le due romanze di Martucci, per pianoforte e violoncello hanno convinto soprattutto per la performance dei sue interpreti. Ma ne parliamo dopo. Ma il trionfo assoluto c’è stato per il Concerto n.4 per pianoforte e orchestra. La musica di Paisiello ha preso tutti. Paisiello è da tutti riconosciuto come uno dei più grandi musicisti europei della seconda metà del ‘700.

Paisiello, non solo perché napoletano, ha in parte oscurato la terza parte del concerto, che ha visto la messa in scena della Sinfonia n. 29, in “La” maggiore, opera del giovanissimo Mozart.

Parlavamo delle performance degli interpreti. Uno su tutti, il pianista nato a Catania, ma al momento considerato il massimo esponente della scuola napoletana, Francesco Nicolosi. Assolutamente straordinario nel suo ruolo da “attore protagonista” nell’opera di Paisiello. Non una sola sbavatura, una intensità straordinaria.

Luigi Piovano dopo la sua esibizione in coppia con Nicolosi nelle due Romanze di Martucci, ha messo da parte l”amato violoncello per prendere la bacchetta da direttore di orchestra. Lui che da oltre 20 anni è primo violoncello dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, da qualche tempo si dedica anche alla direzione. Ieri sera l’ha fatto con grande maestria ed una partecipazione, anche fisica verrebbe da dire, che hanno reso indimenticabile la serata.

Dulcis in fundo due parole per la Nuova Orchestra Scarlatti. Anche da parte degli orchestrali una grande interpretazione. Che alla fine oltre all’applauso del pubblico, ha ricevuto anche parole di encomio del direttore Piovano. “Sono di una bellezza rara” ha detto parlando degli orchestrali. Parole che sono parse sincere, non di circostanza.

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