Dramma Ischia ! Ora basta !

Di Pasquale Marino 

L’ennesimo ripetersi di un disastro annunciato. La tragica conta dei dispersi e la morte annunciata, urlata,
figlia del mal governo e della mancata volontà di affrontare e tentare di porre un argine, al tema dei temi, il
dissesto idrogeologico dell’intero territorio italiano.
È vero che la problematica legata al cambiamento climatico con l’innalzamento anche di un solo grado della
temperatura del pianeta provoca queste catastrofi ma livello mondiale per interessi di parte non viene
affrontato in modo definitivo il problema cosa che emerge clamorosamente dai vari summit internazionali
che non hanno mai portato a decisioni unitarie.
Il rimandare ad un futuro post alluvionale rischia di dirigere il nostro pianeta all’estinzione. Ma questo non
lava le mani a quanti in Italia politici in testa da decenni continuano ad investire su priorità di minore
importanza. Ma il solo investire non basta.
La messa in sicurezza del territorio non può più essere rimandata.
Alluvioni, colate di fango non sono e non lo sono mai state eventi isolati ed improvvisi.
Le parole chiave sono o dovrebbero essere in un paese normale prevenzione ed organizzazione.
Ed invece in Italia ci si ritrova ripetitivamente a versare lacrime amare per la perdita di tante vite umane.
Il perseverare diceva qualcuno è diabolico. La nostra martoriata Ischia ha pagato negli anni un prezzo
troppo alto all’indifferenza ed alla inadeguatezza della classe politica italiana a prescindere dai colori, dagli
ideali e dalle appartenenze. È ora di dire basta. Di fare sentire a tutti il nostro grido di dolore. Mai più morti.
Che nessuno debba più piangere per un proprio familiare.
Investire non basta. Serve creare una cultura della prevenzione. Non certo come quella giapponese ma
nemmeno una da terzo mondo. Si mettano in campo nei programmi governativi sia nazionali che regionali
fino ad arrivare a quelli locali, degli interventi che mirino a rafforzare il martoriato territorio isolano.
Abusivismo, corruzione e malaffare cancri da estirpare definitivamente.
Ma il male definitivo resta la mancanza di controlli ed una pena certa per chi si dovesse macchiare di crimini
simili.
Il popolo ischitano saprà risollevarsi ma non dovrà mai essere più lasciato solo.

 

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