Papa Francesco in Mongolia, ecco le sue parole

In Mongolia Papa Francesco ha incontrato le autorità. Rivolgendosi a loro: “Voglia il Cielo che sulla terra, devastata da troppi conflitti, si ricreino anche oggi, nel rispetto delle leggi internazionali, le condizioni di quella che un tempo fu la ‘pax mongolica’, cioè l’assenza di conflitti”, ha detto il Pontefice. Aggiungendo: “Passino le nuvole oscure della guerra, vengano spazzate via dalla volontà ferma di una fraternità universale in cui le tensioni siano risolte sulla base dell’incontro e del dialogo, e a tutti vengano garantiti i diritti fondamentali. Qui, nel vostro Paese ricco di storia e di cielo, imploriamo questo dono dall’Alto e diamoci da fare insieme per costruire un avvenire di pace”. E ancora: “Le religioni, quando si rifanno al loro originale patrimonio spirituale e non sono corrotte da devianze settarie, sono a tutti gli effetti sostegni affidabili nella costruzione di società sane e prospere, dove i credenti si spendono affinché la convivenza civile e la progettualità politica siano sempre più al servizio del bene comune, rappresentando anche un argine al pericoloso tarlo della corruzione”.

“Cattolici sono lieti di contribuire a crescita della Mongolia”

Papa Francesco si è rivolto anche alla comunita cattolica mongola, che “è lieta di continuare ad apportare il proprio contributo” al progresso morale e spirituale del Paese. “Essa ha cominciato, poco più di 30 anni fa, a celebrare la sua fede proprio all’interno di una ‘ger’ (la tradizionale casa itinerante dei nomadi mongoli, ndr) e pure la cattedrale attuale, che si trova in questa grande città, ne ricorda la forma”. Secondo il Pontefice, “sono segni del desiderio di condividere la propria opera, in spirito di servizio responsabile e fraterno, con il popolo mongolo, che è il suo popolo”. Infine: “Sono perciò contento che la comunità cattolica, per quanto piccola e discreta, partecipi con entusiasmo e impegno al cammino di crescita del Paese, diffondendo la cultura della solidarietà, del rispetto per tutti e del dialogo interreligioso, e spendendosi per la giustizia, la pace e l’armonia sociale”. Terminato l’incontro con le autorità, la società civile e il Corpo diplomatico della Mongolia, il Pontefice ha avuto un incontro con il presidente del Grande Hural di Stato, il Parlamento monocamerale mongolo, Gombojav Zandanshatar. Successivamente il Pontefice è giunto in auto alla Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, sede della Prefettura Apostolica di Ulan Bator, situata nel distretto di Bayanzurkh, nella parte orientale della capitale mongola, dove oggi incontra i vescovi, i sacerdoti, i missionari, i consacrati, le consacrate, gli operatori pastorali.

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