Addio Renato giornalista di razza e amico fraterno !

Dopo Pasquale Marino un altro pezzo del giornalismo campano e amico fraterno  sale nel regno dei cieli . Stanotte a soli 70 anni è volato in cielo l’amico fraterno e giornalista di razza Renato Rocco Un infarto improvviso ha colpito quel fisico già debilitato e lo ha portato via non solo soprattutto alla famiglia ma anche ai veri amici, tra cui chi sta scrivendo   Famiglia che era costituita da  i figli, Edoardo ed Antonio, che hanno perso la loro mamma, Alessandra Origo, anche lei giornalista, il 3 novembre scorso. Solo il 2 gennaio annunciava “Ok, si ricomincia. Riorganizzazione e rilancio Unione Cronisti”.. Carattere simpatico , amico fraterno e vero tifoso del Napoli E’ stato sempre un  cronista di razza. Come tale ha avuto una  vita difficile come per tutti coloro che hanno una missione da compiere , sempre presente quando un fatto di cronaca accadeva per riportare la verità sulla notizia. Era sempre presente anche come amico . Semplice, dalla battuta sempre pronta mai banale , sapeva scindere il momento in cui bisognava scherzare da quello in cui si doveva essere serio. Anche durante le trasmissioni politiche sportive e culturali assumeva un atteggiamento da persona pacata e competente. Era medico e giornalista Era la simpatia fatta persona .Al di fuori e anche nelle trasmissioni a cui partecipava la sua verve umoristica e bonaria non mancava mai Nella vita privata con gli amici era di una simpatia unica Sempre pronto alla battuta e allo scherzo ma sempre educato Aveva sempre una parola buona per tutti . Amico fraterno di Liberato Ferrara mai si era staccato dalla sua amicizia.  Per chi scrive era un fratello maggiore simpaticissimo e buono,  qualche volta mi rampognava per la mia poca professionalità giornalistica . Ai tempi in cui frequentavo PersempreNapoli la sua presenza era fondamentale per allievare le giornate  napoletane. Lo faceva con la sua solita ironia Come dimenticare la sua frase : “ Acchiap a chist “ quando un amico che si era offerto per pagare il caffè a me , Liberato e Renato , appena entrato nel bar se ne era fuggito con la scusa che la moglie lo stava chiamando al cellulare . Oppure quando durate la trasmissione web mi rampognò con il giornale perché non avevo ancora offerto il caffè come ero solito e giusto fare ! Era un buono come persona e bravo come giornalista . Ora che è morto si piange la persona ma i ricordi rimangono nela mente e nei cuoi di tutti noi Addio Renato, amico fraterno ,  ci mancherai tanto !

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