Calenda: “Bene De Luca si batta per Sud, ma si concentri su sanità”

Di Fabrizio Battipaglia  

(AGI) – Napoli, 1 mar. – “Il tema delle Regioni e’ quello della sanita’. De Luca si deve concentrare su questo, poi c’e’ una battaglia doverosa, giusta e condivisibile che lui fa, sul fatto che una politica per il Mezzogiorno e’ scomparsa e che e’ stato disfatto quello che di buono era stato fatto”. A margine della presentazione del suo libro ‘Il Patto’, il leader di Azione, Carlo Calenda, commenta cosi’ lo scontro tra il presidente della Regione Campania e il Governo. “Le Zes che funzionavano con Draghi oggi non funzionano – argomenta – perche’ non ci sono fondi. Non c’e’ una visione sul Mezzogiorno. Su questo De Luca fa bene a battersi, pero’ c’e’ un punto: ci sono tante competenze che sono regionali e che attengono in primo luogo alla Regione, come la sanita’, su cui il lavoro va fatto da subito”.Sui toni utilizzati da De Luca nei confronti del presidente del Consiglio e di alcuni ministri, Calenda fa notare che “le opinioni si possono esprimere anche in modo duro”, ma “c’e’ qualcosa di piu’ che va fatto, che e’ la proposta. Il compito che oggi abbiamo come opposizione al Governo e’ di incalzarli con proposte concrete. E’ da quando c’e’ Berlusconi che continuiamo a parlare dei fascisti che arrivano e che, dall’altro lato, ci sono i comunisti”. Intanto, aggiunge Calenda, “siamo rimasti all’800, il mondo va avanti e noi restiamo indietro. Non c’e’ un indicatore che in questi 33 anni di bipolarismo tra destra e sinistra e’ migliorato in Italia”. Che dice di comprendere “la frustrazione di De Luca per la mancanza di interesse nei confronti del Mezzogiorno” e, ribadendo che “la sua battaglia sul Sud e’ giusta”, rileva che questa battaglia “va condotta con equilibrio, perche’ sono istituzioni che si parlano e quindi va fatto in questo modo”. Per l’ex ministro, De Luca “ha una grande base di approvazione in Campania e deve metterla a frutto per fare accadere cio’ che puo’ fare accadere, continuando a fare la battaglia sul Mezzogiorno e, su questo, ci vedra’ insieme, purche’ sia fatta con toni e comportamenti istituzionali, perche’ qui si stanno infiammando di nuovo le piazze ed e’ pericoloso”. Il senatore di Azione rimarca infatti che “l’Italia e’ stato il Paese dell’Occidente in cui piu’ a lungo ci sono stati fenomeni di violenza di piazza. Questa cosa si e’ chiusa all’inizio degli anni ’80 e non credo vada riaperta adesso, quindi consiglio a tutti di tenere le parole basse, perche’ di tutto abbiamo bisogno tranne che di questo”.

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