Inchiesta Liguria, Roberto Spinelli: “Mio padre era diventato ingestibile. Toti? Faceva sceneggiate per chiedere finanziamenti”

Di Fabrizio Battipaglia  

Una persona “ingestibile” per la quale più volte si era pensato a “mettergli un amministratore di sostegno”. Così si è espresso davanti al giudice Roberto Spinelli in merito al padre Aldo, l’imprenditore sottoposto agli arresti domiciliari per corruzione nell’ambito dell’inchiesta Liguria. “Dopo la scomparsa di mia madre era impossibile gestirlo. Era una situazione in cui più volte abbiamo pensato di mettergli l’amministratore di sostegno”. Sui rapporti col governatore Toti, “mio padre non riusciva a capire che non si poteva fare”, e comunque era “Toti che lo chiamava” quando c’erano “situazioni elettorali o delle cene”, riporta l’Ansa. “Toti ci faceva le sceneggiate per chiedere i finanziamenti”, racconta Spinelli jr al giudice parlando di una situazione da “far west”, con il padre che continuava a disattendere i suoi consigli. Al giudice, Roberto Spinelli racconta anche i rapporti tra il padre e il presidente dell’Autorità portuale Paolo Signorini: “Lui ha trovato in questo Signorini un supporto”, racconta, “non c’era più mia madre, mio padre ha la quinta elementare ed è un uomo di 84 anni, ma Signorini è una persona laureata, scolarizzata, nella sua vita penso volesse fare il funzionario pubblico e poi è andato in Iren, uno di questo livello può fare queste cose?”.
Per quanto riguarda i bonifici ai partiti “io ho intimato a mio padre di non far più finanziamenti a soci da anni. Io non ho mai dato finanziamenti illeciti in cambio di favori”. 

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