Pozzetto scrive a Jannacci !

Una lettera carica di affetto, nostalgia e malinconia. È quella che Renato Pozzetto ha dedicato all’amico e collega Enzo Jannacci, affidandola al Corriere della Sera in occasione del decimo anniversario della morte del cantante e comico milanese scomparso il 29 marzo del 2013.

“Ciao Enzo, come va?”, esordisce Pozzetto con tono colloquiale e semplice, come se Jannacci fosse ancora qui a leggere le sue parole: “Sicuramente dove sei tu va tutto bene. Qui sulla Terra solito casino…”. E ancora: “Quaggiù s’invecchia e la salute è un problema. Tra poco ci rincontreremo, e io sarò felice di stare con te. E tutto sarà come una volta, anzi meglio. Lì c’è tutto e si può fare tutto e bene, proprio come facevi tu…”

BOLOGNA, ITALY - SEPTEMBER 17:  Musician Enzo Jannacci awardered by La Casa dei Pensieri cause for his career as an actor, singer, musician, poet and artist on September 17, 2009 in Bologna, Italy. (Photo by Roberto Serra - Iguana Press/Getty Images)

 

Pozzetto racconta la nostalgia dell’amico: “Mi manchi tanto. Mi manca sentirti cantare, quando mi facevi ascoltare le tue novità. O quando ci confidavamo speranze, desideri e quelle cose che pensano tutti ma che non si possono dire”. E poi gli aneddoti: “Ti ricordi quando mi portasti a fare un giro all’Idroscalo, sulla tua barca a vela? Era febbraio, faceva un freddo della madonna, e noi eravamo vestiti come Roald Amundsen, l’esploratore, ma almeno lui aveva una tenda rossa”.

La voglia di ritrovarsi supera la paura della morte: “Quando io arriverò dove sei tu, se Lui me lo permetterà (io ci spero perché non è che abbia fatto tante ca****e), fatti trovare con il pianoforte e la chitarra. So che lì ci sono strumenti della Madonna. E io vorrei cantare, sai? Qui, con tutto quello che succede, mi mancano voglia e occasioni. Già so che faresti un’altra bella canzone, di quelle che fanno piangere come una fontana, anche perché quaggiù, adesso, manca pure l’acqua e un po’ di umidità farebbe bene”.

IL SALUTO FINALE

Pozzetto chiude dicendo all’amico che andrà a teatro per sentire uno spettacolo in cui Elio canterà le sue canzoni e lo saluta: “Ciao Enzo, un abbraccio forte, e un bacino. Ci vediamo presto. Saluti. Renato”.

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