Feste – Al Bellini il trionfo di chi ha avuto il coraggio di osare

Il bello del teatro è che quando vai ad assistere uno spettacolo non sai mai cosa aspettarti. Le sorprese sono all’ordine del giorno. Certo, ci vuole coraggio da parte di tutti, attori, regista, produttore, eccetera. Perché quando si porta in scena uno spettacolo innovativo il rischio è che non possa piacere.

“Feste”, andato in scena ieri al Bellini, è stato uno spettacolo molto originale. A cominciare dall’inizio. Gli attori hanno iniziato a muoversi sul palco prima dell’inizio della rappresentazione. L’inizio è stato sancito dallo spegnimento delle luci.

La prima cosa che balza subito agli occhi è la mancanza di dialogo. Nessuna parola in tutta l’ora e mezza di rappresentazione. Un primo atto di coraggio. Poi gli attori che recitano con la maschera. In una commedia in cui manca del tutto il dialogo, le maschere tolgono anche la possibilità di esprimersi con espressioni facciali.

E qui entra in ballo lo spettatore. Se non si presta la massima attenzione si fa fatica a seguire il tutto. Ieri sera al Bellini il pubblico era molto attento. Segno che ha gradito il tutto. C’è da dire che il pubblico delle prime è molto diverso da quello delle altre serate. Ci sono molti addetti ai lavori, gente che a prescindere è chiamata a prestare massima attenzione. Ma l’impressione avuta è stata quella di un grande interesse. Quando il pubblico segue con attenzione, quando mostra interesse a quello che avviene sul palco, è segnale inequivocabile di gradimento.

La storia di per se è abbastanza banale. C’è una villa destinata ad essere utilizzata per ricevimenti. C’è un matrimonio in corso. Intorno a questa vicenda si muovono vari personaggi. Con peripezie varie. Fino alla conclusione drammatica, con una mamma che dà alla luce il proprio figlio e poi muore. Magari sarebbe stato il caso di chiudere il tutto al momento della nascita, ma non entriamo nel merito di quanto deciso dall’autore.

La vera sorpresa avviene subito dopo, al momento dei saluti. Quando si scopre che tutti i vari personaggi sono stati in realtà interpretati da soli tre attori. Sorpresa per chi non conosce la compagnia, e che semmai non ha letto neanche la locandina. Questo ci porta a fare un duplice valutazione. La prima soggettiva: lo spettacolo, parlo a titolo personale, è stato intrigante. La seconda oggettiva: gli attori sono stati di una bravura mostruosa. Basti pensare alla velocità con la quale dietro le scene erano costretti a cambiare di abito, e anche di maschera. L’altra sorpresa è stata, sempre per chi non conosceva la compagnia, che gli attori erano tutti maschili. Pensare che loro hanno interpretato anche parti femminili rende il tutto molto più complesso. Bravissimi.

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