N.O.S. e i Virtuosi di San Martino in una serata di inizio autunno

Giocava il Napoli campione d’Italia, in un momento difficile per la squadra e per la società. L’attenzione e l’affetto del pubblico nei confronti della Nuova Orchestra Scarlatti è stato evidente, palpabile.

Il Direttore Gaetano Russo, cuore pulsante di quello che non è esagerato definire Meraviglioso Organismo Vivente in continua crescita – la N.O.S., qualsiasi sia la formazione nella quale si esibisce ed esprime i suoi talenti (nuovi e consolidati) – ha descritto la serata come “occasione per un concerto inatteso” sotto tanti aspetti. Non spetta a chi scrive ricercare e raccontare gli aspetti che hanno contribuito a rendere inattesa la performance dell’Orchestra. Per farlo sarebbe necessaria una competenza tecnica particolare, avanzata.

Il programma eseguito non conteneva brani solitamente inseriti in serate normali, brani che anche un pubblico appassionato e ordinario ha magari ascoltato in altre circostanze, note e sonorità riconoscibili e per questo confortevoli.

Nelle parole introduttive del Direttore Artistico abbiamo colto l’incoraggiamento a prestare la stessa attenzione e accoglienza nei confronti di brani diversi dal solito, riconoscibili dal loro autore (W. A. Mozart) o stupefacenti – a tratti scomodi – di F. Odling. Il Direttore sul podio, Marco Attura ha condotto per mano la selezione dell’Orchestra convocata per la serata, come sempre eterogenea nell’età dei musicisti, dispensando entusiasmo e autorevole competenza, confidenza e vigore da ciascuna delle sezioni di volta in volta coinvolte dagli spartiti.

La seconda parte dello spettacolo ha visto la partecipazione – ormai consolidata quando si parla di N.O.S. – de I Virtuosi di San Martino, gruppo musicale e vocale diverso dal solito, per formazione scelta e repertorio presentato, entrambi fuori dall’ordinario. Flauto traverso, violino, violoncello, chitarra e la sezione vocale forte di un solista/autore e quattro voci maschili. I Virtuosi e la N.O.S. sullo stesso palco, integrati e dissacranti, leggeri e a tratti divertenti. L’intera seconda parte del concerto è stata occupata dall’esecuzione de L’Opera da Tre Euro – musica nuovamente di F. Odling e testo di Roberto Del Gaudio, calda potente e piena voce solista dei Virtuosi – che in tredici movimenti ha divertito la platea con melodie e testi inaspettati, difficili ma resi con la semplicità e la leggerezza che solo chi è padrone del pentagramma è in grado di rendere. E già i titoli dei movimenti la dice lunga sulla fantasia e carattere ironico del suo autore.

Non sono mancati passaggi di aerei, cui Roberto Del Gaudio è piaciuto interagire, offrendo un colore variopinto alla solennità che solitamente ci si aspetta da un’orchestra di musica classica, solennità richiamata anche dal Direttore Artistico nei pochi minuti introduttivi che hanno anticipato l’inizio del concerto.

L’evento di ieri sera è inserito nella rassegna UNIMUSIC – Festival della musica e cultura, 5’ edizione – realizzato dalla Nuova Orchestra Scarlatti in partnership con l’Università Federico II di Napoli, rassegna interamente dedicata alla memoria di Giovanbattista Cutolo, giovane cornista della N.O.S., tristemente non più tra noi per il ben noto episodio che ha macchiato di nero e di sincero dolore la cronaca di fine estate nella nostra città.

Al giovane musicista, Gaetano Russo ha dedicato pensieri affettuosi e intimi, pensieri che un padre esprimerebbe per un figlio cui la vita dovrebbe ancora offrire tante opportunità di crescita e maturazione. Di Giovanbattista il Direttore Artistico ha parlato come uno dei tanti allievi – musicisti della N.O.S. (in campo artistico non si può mai autodefinirsi Maestri ma eterni allievi); non il più talentuoso; non il più buono: non il più disciplinato, ma un ragazzo come tanti, ragazzi in crescita – non solo artistica – che vorremmo rappresentino gli  unici i modelli reali cui riferirsi.

In questo intento da anni si trovano a lavorare insieme N.O.S. e Virtuosi di San Martino, che nel corso degli anni hanno integrato e incrementato la loro collaborazione, offrendo alla città e a chi li ama seguire, occasioni di musica,  parole, note, riflessioni e divertimento di cui la nostra città reclama a gran voce bisogno ed esigenza.

A concerto terminato, solito clima sereno e familiare.

La Nuova Orchestra Scarlatti è casa; I Virtuosi di San Martino è casa, e non solo per la conoscenza diretta tra artisti e pubblico ma per il clima e legame che chi calca il prestigioso palcoscenico allestito nel Cortile delle Statue – malgrado oggettive difficoltà e anomalie tecniche e ambientali – riesce a creare con chi, nonostante la partita, sceglie di uscire e riempire le sedie sistemate tra statue, portici, luci soffuse e meravigliose piante rampicanti che fungono da rivestimento al porfido degli archi al primo e secondo ordine.

Cittadini e turisti, giovani e adulti, ragazzi e nonni. Tutti.

Fuori, la città. Il suo Centro Storico. Un clima accattivante e accogliente. Ragazzi tra bar e locali con luci colorate e musiche dispensate in modo garbato tra i vicoli. Voci. Risate. Abbracci. Vita.

La voglia che nulla si fermi.

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