Rinascimiento Mazzarriano,il diamante grezzo che luccica e sa di sentenza al Gewiss Stadium

Di Angelo Tortora

 

Solo nei momenti di atroce disperazione, in cui si tocca il culmine del negativo, lo sforzo psicologico di trasformazione può diventare fortissimo, prima di rinascere occorre, come si suol dire, “toccare il fondo”, perché proprio in questo modo si potranno aprire gli occhi, iniziare a capire, a lottare per rinascere.
Ciò che diciamo principio spesso è la fine, e finire è cominciare, può essere, riassunta qui’ la mini crisi del Napoli post-Garcia . Bisognava rinascere, “rialzarsi”, “riscattarsi”, “ripartire” perché per arrivare all’alba non c’è altra via che la notte,i Campioni d’Italia in carica del Napoli avevano bisogno di lui:Walterone Mazzarri,l’uomo che ha studiato Spalletti tra l’altro presente anche lui al Gewiss Stadium( chissà cosa gli sarà passato per la testa all’ex tecnico del terzo Scudetto azzurro),i partenopei finalmente giocano come sanno,liberi,non più prigionieri di un credo calcistico che non gli appartiene e che li rendeva succubi,spaesati,una squadra normale,senza identità e mentalità e a Bergamo un primo tempo da quasi vecchio Napoli che ti comanda la partita con un baricentro alto ad indurre gli avversari all’errore e costringendo la Dea ad abbassarsi nei primi 30 metri,in un primo tempo che recitava il 35% contro il 65% di possesso palla a favore dei partenopei e il classico 11 in campo con Raspa preferito a Simeone e Zielinski nei titolari ,Gollini ancora a difendere i pali. Nei primi 15 minuti nessun tiro in porta delle due formazioni ma con un possesso palla schiacciante degli ospiti che recita 79% a 21%,bella la palla di Zielinski per Lobotka che si inserisce ma è un po’ lunga ma azione interessante e al 20′ si vedono per la prima volta i nerazzurri con l’imbucata di Lookman dopo che era stato murato per Koopmeiners che viene placato e dopo un minuto Natan commette fallo su De Ketelaere:viene ammonito e lo stesso destino tocca a Djimsiti per i bergamaschi al 27′ e al 31′ anche Walter Mazzarri,con il coach del Napoli che chiedeva il giallo per il fallo di Ederson su Lobotka,al 32′ Zappacosta non c’è la fa ed esce per far posto ad Hateboer. Dopo due minuti il Napoli passa con Rrhamani che con uno splendido colpo di testa porta avanti i suoi ma viene annullato per off-side dello stesso difensore kosovaro,poi Olivera al 37′ costretto ad uscire e si teme un lungo stop per l’uruguagio ma al 43′ il Napoli gonfia la rete con Kvaradona che dopo un fraseggio arriva al cross con Di Lorenzo e di testa l’ex Dinamo Batumi non sbaglia e al 44′ super Gollini su Bakker che di testa su traversone di Hateboer si supera e finisce il primo tempo. Nella ripresa è un altra squadra quella di Gasperini che pressa altissimo alzando con un Napoli in difficoltà m a gli azzurri hanno una buona chances al 51′ Politano per Raspadori ma Djimsiti a schermare con il corpo e dopo due minuti pareggio dei lombardi con Lookman su cross di Hateboer che aveva ricevuto palla da De Katelaere e di testa batte il numero uno campano e ristabilisce la parità al Gewiss Stadium. Poi qualche palla sanguinosa persa dal Napoli che soffre l’intensità e il ritmo forsennato della Dea che toglie il respiro,poi ammonito al 59′ Di Lorenzo e al 63′ doppio cambio : dentro Osimhen ed Elmas per Raspadori e Politano e al 64′ giallo per Kolasinac. Al 66′ entra Osimhen, clamorosamente un cavaliere “smascherato” e il Napoli cambia atteggiamento visto che non riusciva più a uscire dalla sua area anche se poi viene annullato un gol a Pasalic per fuorigioco e al 77′ Mazzarri fa altre sostituzioni: Cajuste e Ostigard al posto di Zielinski e Natan e nel momento di sofferenza è il diamante grezzo macedone e cioè colui che puni’ l’Atalanta già lo scorso anno ad andare in rete con Osimhen che sfrutta un errore di Carnesecchi e la mette per Elmas che non sbaglia,all’83’ Gasperini fa entrare Scamacca e Muriel, escono Lookman e De Ketelaere. All’88’ i nerazzurri chiedono un penalty ma il Direttore di gara lascia proseguire per un contatto in piena area tra Elmas e Muriel.                     Arriva il triplice fischio,inizia alla grande l’era Mazzarri e la prossima settimana al Maradona arriva la capolista Inter per rientrare prepotentemente nella lotta Scudetto,una vittoria porterebbe il Napoli a -5 dalla prima in classifica perché nella vita non bisogna mai perdere la speranza, mai smettere di credere e soprattutto mai smettere di sognare.

 

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