Covid, Tajani sull’obbligo dei tamponi: “Nulla di offensivo”

Di Pasquale Gagliardi

Il titolare della Farnesina interviene sugli attriti diplomatici tra Pechino e i Paesi europei che hanno introdotto l’obbligo di test ai passeggeri di voli provenienti dalla Cina. L’alta incidenza di contagi da Coronavirus in Estremo Oriente ha portato ad aumentare i controlli, anche con lo scopo di sequenziare eventuali varianti non ancora diffuse nel nostro continente. «Mi sembrano misure normalissime. Lo fanno tanti cinesi ma anche tanti italiani provenienti dalla Cina. È a tutela della salute fare un tampone, non ha nulla di offensivo. È un provvedimento normale per evitare che si diffonda il Covid», sottolinea Antonio Tajani. Noi italiani siamo stati all’avanguardia. Siamo stati il primo Paese e poi altri hanno seguito».

Il Ministro rimarca come sia un dovere della classe politica quello di «difendere la salute dei cittadini italiani ed europei» per evitare che ci sia una nuova pandemia. Poi dichiara: «Bisogna capire se la prima diffusione è nata oppure no in laboratorio». Tajani ricorda anche «quando si andava in Cina ti chiudevano in albergo», stupendosi della reazione delle autorità di Pechino che non hanno ben visto le misure adottate, durante la scorsa settimana, in Europa.

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