Euro 2024, il ct Mancini: “Tornare a Napoli con l’Italia mi rende felice. Il Napoli gioca un bel calcio”

Di Fabrizio Battipaglia

 

Roberto Mancini, ct della Nazionale Italiana, intervistato da Il Mattino ha parlato del ritorno dell’Italia a Napoli nella prima sfida di qualificazione a Euro 2024 contro l’Inghilterra il 23 marzo.

 

Ecco alcune dichiarazioni del ct azzurro:

 

Tutto esaurito al Maradona

«Tornare a Napoli e con l’Italia mi rende felice. E poi in questo momento magico anche per il Napoli. Sappiamo che abbiamo scelto il posto giusto dove iniziare con il piede giusto».

 

Sul legame con la città

«Mia mamma è di Roccadaspide, vicino Salerno, la sento un po’ la mia terra quella regione. Venire a respirare l’atmosfera di Napoli è sempre un piacere, non solo per i miei tanti amici. È stato sempre speciale, anche quando ci venivo da avversario. Figurarsi ora che sono il tecnico della Nazionale».

 

Su Di Lorenzo

«È cresciuto tanto, ma anche all’Empoli dava segnali importanti. Ora ha raggiunto un livello psico-fisico altissimo».

 

Sull’Inghilterra

«È una delle nazionali più forti in circolazione. Al Mondiale è stata eliminata dalla Francia e forse pure in maniera immeritata. Da anni è una squadra complicata, bisogna iniziare bene per questo abbiamo bisogno di essere trascinati dal pubblico del Maradona, vogliamo uno stadio pieno di amore per l’Italia. Come in quell’Italia-Svezia dell’87 e come ogni domenica in cui gioca il Napoli».

 

Sul recupero di Raspadori

«Sì, gli ho parlato in queste ore, mi ha detto che sta lavorando per tornare presto in campo: spero davvero che riesca a fare in tempo».

 

Il paragone con Aguero

«Raspa è straordinario come disponibilità e serietà. Davvero per certi versi ha doti uniche. Lo seguo dai tempi del Sassuolo».

 

Sul Napoli di Spalletti

«Gioca molto bene. È primo e con ampio merito. E, fate gli scongiuri, io già in estate avevo previsto il trionfo degli azzurri. Dietro non mi pare che ci sia chi possa insidiare il primo posto, il vantaggio mi pare assai rassicurante ma capisco anche Spalletti che invita alla prudenza. Farei lo stesso anche io al suo posto. Hanno fatto le mosse azzeccate in estate, gli innesti sono stati quelli giusti come quello di Kim e Kvaratskhelia e ora sono protagonisti grazie anche a un calcio apprezzato ovunque in Europa».

 

Su Meret

«Donnarumma è il nostro numero uno, la gerarchia è questa. Ma Meret lo abbiamo sempre chiamato e apprezzato anche quando non giocava con questa continuità nel Napoli. Perché l’ho sempre considerato come uno dei big italiani in quel ruolo. Ma Donnarumma è il titolare».

 

Sulle possibilità del Napoli di arrivare fino in fondo in Champions

«Perché no? Chiaro, è faticoso restare a questi livelli su due fronti per tutta la stagione, ma per il tipo di calcio che sta mostrando in questo periodo, io non credo che il Napoli possa porsi dei limiti. Davvero, tutto può succedere anche in Champions perché è davvero una squadra forte».

 

Sui punti di forza della squadra di Spalletti

«La serenità con cui va in campo, contro ogni avversario. La tranquillità che si continua a vedere anche quando ci sono i cambi, sembra che non succeda nulla e che non ci sia mutazione tra chi entra e chi esce. L’identità della squadra resta intatta. Giocano proprio un bel calcio».

 

Sulla gestione vincente della società partenopea

«De Laurentiis ha fatto un grande lavoro in questi due decenni in cui guida il club. Lo ha preso in serie C e lo ha portato quasi a vincere lo scudetto. Ogni anno migliora la squadra nonostante venda, inevitabilmente, anche i suoi calciatori migliori».

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