Dal Napoli spettacolo a questo,zona Champions sempre a -4

Di Angelo Tortora

 

Vale di più la gioia di un punto guadagnato in estrema emergenza o il nulla proposto in fase offensiva? Se lo chiede l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport nell’analisi della prestazione del Napoli ieri all’Olimpico contro la Lazio: “Perché il Napoli da Benitez in poi aveva abituato il suo popolo a partite pirotecniche e spettacolari. A vittorie spettacolari ma anche a brutte battute d’arresto. Però cercando sempre di offendere, di proporre, di ribaltare l’azione per far male. Ieri la fase offensiva del Napoli non è pervenuta, però tutto il resto ha funzionato alla perfezione e le parole di Juan Jesus all’intervallo sono lo specchio della situazione: «Il modulo ci dà sicurezza, ma non mi piace sempre difendere. Dobbiamo gestire meglio il pallone e tirare verso la porta».

Insomma, questa sensazione da “vorrei ma non posso” non è proprio il massimo della vita ma è quello che serviva ieri al Napoli per non perdere ancora uno scontro diretto e soprattutto non staccarsi troppo dalla zona Champions League, che resta comunque a quattro punti, ma che senza una fase offensiva diventa impossibile anche da sognare. D’accordo, senza Kvara e Osimhen (e pure Simeone, ormai vice Victor) non si canta messa, ma si potrebbe provare a fare di più”.

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